Tra gli obiettivi 2024 previsti dal Comitato del Corecom Liguria c’è anche la promozione dello sviluppo dell’alfabetizzazione mediatica anche conosciuta come media education. In questo senso, il Comitato ha incontrato nella mattinata di mercoledì 13 dicembre nella Sala Montale del Consiglio regionale-Assemblea legislativa della Liguria vari esponenti di istituzioni, enti e organismi che si occupano attivamente della complessa ed attuale materia.
Nel dettaglio, hanno partecipato su invito del Comitato: il dottor Davide Gallino per Agcom, la dottoressa Tiziana Paolillo per la Procura dei minori del Tribunale di Genova, il dottor Roberto Surlinelli per la Polizia di Stato-Nucleo centro operativo per la sicurezza cibernetica, il dottor Francesco Cozzi Difensore Civico della Regione Liguria in rappresentanza anche per il Garante per l’infanzia e l’adolescenza della Regione Liguria, il dottor Francesco Mazzacalanti Garante per l’infanzia e l’adolescenza del Comune di Genova, l’avvocato Chiara Antola per l’Ordine degli Avvocati e la dottoressa Stefania Berretta per quello dei Giornalisti, la dottoressa Irene Mercuri per la Consigliera di parità della Regione Liguria, la professoressa Alessandra Masini per l’Ufficio Scolastico Regionale e il dottor Franco Cirio in rappresentanza di Unicef Liguria.
Pieno il successo dell’incontro che ha visto un ampio confronto e condivisione delle esperienze che ognuno per il proprio ruolo esercita e continua a svolgere.
Come sintetizza il presidente del Corecom dottor Manfredi Maglio: “La media education ha origine dalla Direttiva europea, la Avsmd (Audiovisual Media Services Directive) 2010/13/Ue, la cui ultima revisione è del 2018. Nello specifico, la normativa europea all’art. 33 bis al comma 1 impone agli Stati membri di promuovere lo sviluppo dell'alfabetizzazione mediatica e di adottare misure a tal fine e al comma 2 prevede che gli Stati membri presentino alla Commissione una relazione sull’attuazione di tale obbligo “entro il 19 dicembre 2022 e successivamente ogni tre anni”” - Continua il Presidente: “Per media education la Commissione Europea prevede tutta una serie di azioni: alfabetizzazione mediatica e digitale, tutela dei minori, politiche educative sulla disinformazione e fake news, azioni di contrasto verso l’hatespeech, educazione sull’utilizzo anche dei nuovi media, attività verso le fasce deboli della popolazione, attività di formazione per i docenti”.
Dal tavolo è emerso che lo sforzo del Corecom, condiviso con tutti gli attori presenti, oggi ha due emergenze: da una parte la tutela dei minori e dall’altra quella della popolazione anziana; entrambi consumatori ed utenti finali, ai quali manca però quasi totalmente un uso consapevole degli strumenti (ossia i device, lo smartphone, i pc portatili eccetera) e in genere tutto quello che transita attraverso i social e il web.
Spiega l’avvocato Liana Maggiano, componente del Corecom: “Sono stati fatti richiami su varie attività per le quali impostare il lavoro di media education, tra i quali ricordo:
- promozione della alfabetizzazione e della cultura digitale e tutela dei soggetti più vulnerabili (tutela dei minori e dei soggetti deboli), su tematiche quali incitamento all'odio (hatespeech), accessibilità per le persone con disabilità, principi di giurisdizione, promozione e distribuzione delle opere europee, comunicazioni commerciali (pubblicità, sponsorizzazioni e inserimento di prodotti), tutela dei minori, fake news;
- promozione dello svolgimento di studi, ricerche e osservatori di carattere continuativo;
- promozione di iniziative volte alla sensibilizzazione all’uso consapevole dei media e alla acquisizione delle relative competenze da parte della popolazione sul territorio di competenza, workshop e convegni indirizzati ad un pubblico specialistico.
- Promozione dei diritti del fanciullo, come previsto dalla Convenzione dell’Onu del 1989”.
Conclude l’avvocato Leda Rita Corrado, componente del Comitato: “L’educazione ai media consente agli utenti di sviluppare le proprie capacità di valutazione critica dei contenuti attraverso la conoscenza delle categorie e della natura dei vari mezzi di comunicazione e la comprensione delle tecniche di decostruzione dei linguaggi. Questo strumento culturale riveste un ruolo fondamentale nel rafforzamento della democrazia attiva, conferendo potere ai cittadini mediante la conoscenza consapevole della realtà e l'elaborazione di giudizi personali non manipolabili”.