Nella seduta del 16 novembre 2021 il Comitato del Corecom Liguria ha approvato il Manifesto della Comunicazione NON OSTILE con delibera n.25 qui sotto allegata. Nel corso degli ultimi anni, l'Agcom ha registrato un crescente e preoccupante acuirsi, anche nelle trasmissioni televisive di approfondimento informativo e di infotainment delle principali emittenti nazionali, del ricorso a espressioni di discriminazione nei confronti di categorie o gruppi di persone (target) in ragione del loro particolare status economico-sociale, della loro appartenenza etnica, del loro orientamento sessuale o del loro credo religioso.
Le espressioni d'odio si pongono in contrasto con i principi fondamentali di tutela della persona e del rispetto della dignità umana, oltre che del principio di non discriminazione.
Da anni anche il Corecom Liguria avverte l'esigenza di formare e informare le scolaresche, gli studenti, gli insegnanti e i genitori delle scuole della regione, sul corretto uso della rete e dei dispositivi elettronici, per aiutarli a comprenderne le insidie e i pericoli che potrebbero derivargliene.
Anche la Regione Liguria ha approvato due leggi in tal senso: la legge regionale 1° agosto 2008 n. 26 "Integrazione delle politiche di pari opportunità di genere in Regione Liguria" e la legge regionale 9 aprile 2009 n. 6 "Promozione delle politiche per i minori e i giovani".
A livello nazionale la legge 29 maggio 2017, n. 71 sulle "Disposizioni a tutela dei Minori per la prevenzione e il contrasto del fenomeno del Cyberbullismo" ha posto all'attenzione dell'opinione pubblica le conseguenze che possono scaturire da un uso non corretto e consapevole dei nuovi media, coinvolgendo in ciò molti attori sociali a qualunque titolo competenti in questo delicato ambito, oltre alla Polizia Postale, il Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca, le Istituzioni scolastiche di ogni ordine e grado, e anche l'Agcom, la quale con le ultime convenzioni, ha inteso estendere la delega ai Corecom in materia di tutela e garanzie dei minori, ricomprendendovi, oltre ai tradizionali, i nuovi media, nel rispetto degli indirizzi da essa stessa stabiliti e dalle Istituzioni competenti in materia.
Spiega il presidente Vinicio Tofi del Comitato: "Iniziative di tal genere, oltre a rientrare tra i fini istituzionali del Corecom, consentono di divulgare alcune delle sue principali funzioni nei nuovi media; negli ultimi anni, a causa del sempre più diffuso utilizzo della rete, della strumentazione informatica e dei social, il Corecom si è occupato e preoccupato di attenuare i fenomeni del bullismo e cyberbullismo, dell'hate speech, delle fake news. Tra i nostri compiti d'istituto c'è la verifica, in stretta collaborazione con l'Agcom, del rispetto delle norme in materia di tutela dei minori nel settore delle comunicazioni, tenendo conto anche dei codici di autoregolamentazione".
Il Corecom ha salutato l'iniziativa dell'Associazione "Parole O-Stili" di Trieste con entusiasmo, spiegano i due componenti del Comitato, gli avvocati Massimo Ansaldo e Leda Rita Corrado: "L'Associazione Parole O-Stili interagisce con le scuole, le Università, le imprese, le associazioni e le istituzioni nazionali e territoriali per diffondere le pratiche virtuose della comunicazione in Rete, e per promuovere una consapevolezza diffusa delle responsabilità individuali, collaborando con organismi che perseguono finalità simili o complementari. Infatti studi recenti, sia sulle dipendenze dal Web sia sulla pratica del cyberbullismo, ma anche del frequente ricorso all'hate speech e alle fake news, stanno a indicare che per fronteggiare tali fenomeni è indispensabile attivare azioni di contrasto e prioritariamente di prevenzione, intese come un insieme di azioni integrate, formative e non, che coinvolgano non soltanto i bambini e gli adolescenti, ma anche gli insegnanti, gli educatori e, ove possibile, le famiglie. In tal senso l'Associazione "Parole O-Stili" triestina, ha elaborato un progetto sociale di sensibilizzazione contro la violenza nelle parole".
Questo progetto costituisce un'occasione per ridefinire lo stile con cui si sta sul web e per responsabilizzare gli utenti a scegliere con cura le parole, partendo dal presupposto che in particolare i social network, pur essendo luoghi virtuali, rappresentano, di fatto, il centro in cui si incontrano persone reali. Per attuare ciò Parole O-Stili ha elaborato il Manifesto della Comunicazione Non Ostile, frutto di un lavoro di partecipazione collettiva a cui hanno contribuito esperti della comunicazione, del marketing, del giornalismo e utenti e appassionati della Rete.
Nel dettaglio il Manifesto si compone di dieci principi:
1. Virtuale è reale - Dico e scrivo in rete solo cose che ho il coraggio di dire di persona;
2. Si è ciò che si comunica - Le parole che scelgo raccontano la persona che sono: mi rappresentano;
3. Le parole danno forma al pensiero - Mi prendo tutto il tempo necessario a esprimere al meglio quel che penso;
4. Prima di parlare bisogna ascoltare - Nessuno ha sempre ragione, neanche io. Ascolto con onestà e apertura;
5. Le parole sono un ponte - Scelgo le parole per comprendere, farmi capire, avvicinarmi agli altri;
6. Le parole hanno conseguenze - So che ogni mia parola pu avere conseguenze, piccole o grandi;
7. Condividere è una responsabilità - Condivido testi e immagini solo dopo averli letti, valutati, compresi;
8. Le idee si possono discutere. Le persone si devono rispettare - Non trasformo chi sostiene opinioni che non condivido in un nemico da annientare;
9. Gli insulti non sono argomenti - Non accetto insulti e aggressività, nemmeno a favore della mia tesi;
10. Anche il silenzio comunica - Quando la scelta migliore è tacere, taccio.
L'adesione del Corecom al Manifesto delle Comunicazione Non Ostile impegna l'Ente a far sì che non solo online possa essere divulgato il contenuto sul territorio, con la consapevolezza della necessità di riportare a un uso corretto del significato delle parole per lo sviluppo di una comunità educante, nell'intento di prevenire e/o contrastare i rischi, ciascuno sulla base dell'esperienza e delle competenze maturate nell'ambito della comunicazione attraverso i social media.
Obiettivo è infatti quello di svilupparli, specialmente tra i minori e al tempo stesso di collaborare con la Associazione Parole O-Stili per la promozione di iniziative di formazione in favore di insegnanti, genitori e studenti di ogni ordine e grado, finalizzate, da un lato, ad accrescere la conoscenza dei rischi della rete per prevenirne l'insorgenza e a promuovere un uso intelligente dei nuovi mezzi di comunicazione digitale; dall'altro a favorire, specialmente nelle giovani generazioni, attraverso la cosiddetta "Media Education", lo sviluppo di un pensiero critico rispetto all'informazione.
Inoltre in questa azione si comprende anche la realizzazione di campagne di sensibilizzazione e informazione, rivolte prioritariamente alle scuole, in ordine alla gravità e alle conseguenze dei fenomeni del bullismo e cyberbullismo, dell'hate speech e delle fake news, per fornire nozioni e consapevolezza dei profili giuridici di determinati comportamenti, in particolare sui social network.
E non ultimo organizzare iniziative di studio, analisi ed educazione ai nuovi media e alle nuove tecnologie comunicative, nonché programmare lo svolgimento di seminari, workshop, laboratori, convegni, volti a favorire lo sviluppo delle buone pratiche di comunicazione non ostile e di contrasto alla diffusione di fake news.
Approfondimenti
Il Regolamento Agcom recante disposizioni in materia di rispetto della dignità umana e del principio di non discriminazione di contrasto all'hate speech di cui alla delibera n. 157/19/CONS del 15 maggio 2019 rappresenta un primo passo per dare concreta attuazione ai principi fondamentali sanciti nell'art. 3 del Testo unico (dlgs. n. 177/05) e individuare un presidio regolamentare e sanzionatorio a quanto declinato nell'art. 32, comma 5, del medesimo decreto.
L'Autorità ha da sempre posto particolare attenzione al rispetto dei diritti fondamentali della persona nel settore delle comunicazioni, cercando attraverso la propria azione di assicurare una funzione di garanzia dell'utenza, contrastando ogni forma di discriminazione (delibere nn.424/16/CONS del 16 settembre 2016, "Atto di indirizzo sul rispetto della dignità umana e del principio di non discriminazione nei programmi di informazione, di approfondimento informativo e di intrattenimento"; 442/17/CONS del 24 novembre 2017, "Raccomandazione sulla corretta sulla corretta rappresentazione dell'immagine della donna nei programmi di informazione e di intrattenimento").
L'ambito di azione dell'Autorità è determinato dalla legge, ma i poteri derivanti dalle normative vigenti sono però limitati.
Il nuovo regolamento mira a realizzare un contemperamento tra il rispetto del principio della libera manifestazione del pensiero e quello della tutela della dignità umana, principi di rango costituzionale. Nel rispetto della libertà editoriale di ogni emittente, il regolamento reca disposizioni volte a contrastare l'utilizzo delle espressioni dell'odio nei servizi media audiovisivi e stabilisce i principi cui devono adeguarsi i fornitori di servizi media audiovisivi e radiofonici in tema di rispetto della dignità umana e del principio di non discriminazione e contrasto all'istigazione alla violenza e all'odio nei confronti di gruppi di persone. In particolare, il regolamento disciplina le attività di accertamento, vigilanza e sanzioni dell'Autorità in materia di tutela della dignità umana e contrasto all'incitamento all'odio basato su appartenenza etnica, nazionalità, orientamento sessuale, credo religioso.
Nelle more della trasposizione della nuova direttiva europea sui servizi media audiovisivi che estende alle piattaforme di condivisione di video online taluni obblighi in materia, nel regolamento è stato previsto che l'Autorità possa promuovere, mediante procedure di co-regolamentazione, l'adozione anche da parte dalle piattaforme di misure volte a contrastare la diffusione in rete, e in particolare sui social media, di contenuti in violazione dei principi sanciti a tutela della dignità umana e per la rimozione dei contenuti d'odio.
L'approvazione del regolamento è stata preceduta da una consultazione pubblica (delibera n. 25/19/CONS), alla quale hanno partecipato le associazioni di settore, rappresentanti della società civile e delle imprese. Un contributo fondamentale è derivato poi dalla collaborazione con l'Ordine dei Giornalisti che ha portato alla definizione di una procedura di confronto permanente sulle iniziative dell'Autorità.